giovedì 11 agosto 2011

Città di vetro

 L'opera di cui m'appresto a parlare in questo post è la riduzione a fumetti di Città di vetro, uno dei romanzi brevi che compongono il libro Trilogia di New York dello scrittore regista e sceneggiatore Paul Auster. 


Di: Paul Karasik e David Mazzucchelli
Editore: Coconino Press
Data di uscita: 2005
Collana: Coconino Cult
N° Pagine: 144
Prezzo: € 14,00

L’opera che traduce a fumetti Città di vetro di Paul Auster è stata pubblicata per la prima volta nel 1998 dalla Bompiani nella collana Gli squali, allora diretta da Daniele Brolli, e nel 2005 ristampata in grande formato dalla Coconino Press.
Il fumetto, che consta di 144 pagine, è disegnato da David Mazzucchelli, considerato uno dei grandi innovatori del fumetto americano, e scritto dallo stesso Mazzucchelli e da Paul Karasik.
Alla pubblicazione di questo romanzo a fumetti ha contribuito, oltre a Mazzucchelli e Karasik, anche Art Spiegelmann, autore newyorchese di culto, guru del fumetto underground e vincitore del premio Pulitzer per il volume Maus, che ne ha curato l’edizione americana.
Il racconto presenta innumerevoli temi il principale dei quali è costituito da una indagine che lo scrittore Daniel Quinn, che abita nella città di vetro, è costretto a svolgere nei panni del detective Paul Auster.
Il via all’indagine viene dato da una telefonata in cui un estraneo chiede il suo aiuto per risolvere un caso.
Daniel Quinn non sa come comportarsi: lui è un romanziere e non un investigatore privato.
Però, per spirito di avventura, decide di vestire i panni dell'eroe, lo stesso eroe a cui ha dato i natali solo sulla carta.
Accettando l’incarico Daniel Quinn si troverà a dover fare i conti con la città di vetro, una città che è come un labirinto che tutto assorbe fino a negare l’identità spaziale e temporale degli individui e delle cose che la abitano.
Il libro è stato disegnato da David Mazzucchelli con un tratto deciso e fotografico dal ritmo serrato, che proietta da subito il lettore all’interno della trama.
Per quanto riguarda la sceneggiatura, Karasik e Mazzucchelli hanno rispettato appieno lo spirito austeriano elevando Città di Vetro ad un grado di comprensibilità, forse, superiore a quello del romanzo.
Un gran merito al sucesso di questa iniziativa è a da attribuire anche ad Art Spiegelman che ha fatto sì che il corpo narrattivo e quello fumettistico bene si amalgamassero in un raro esempio di trasgressiva originalità.
Infatti Città di Vetro, grazie ai disegni fotografici combinati ad una sceneggiatura immediata quanto irriverente e psicofilosofica, è un fumetto che coinvolge il lettore in un mondo poliziesco paranoico dove, alla fine, ci si rende conto che le parole così come le spiegazioni, siano esse razionali o meno, non servono a spiegare né la vita né la morte e soprattutto il loro mistero.

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