domenica 29 ottobre 2017

Gli Intoccabili


"Gli Intoccabili", film diretto da Brian De Palma e uscito nelle sale cinematografiche di tutto il mondo nel 1987, narra la storia di un gruppo di rappresentanti delle forze dell’ordine composto da un agente governativo di nome Eliot Ness, interpretato da Kevin Costner, dai poliziotti Jimmy Malone e George Stone, Sean Connery e Andy Garcia, e da un ragioniere, Oscar Wallace, a cui dà il volto Charles Martin Smith, che nella Chicago del proibizionismo riesce a porre fine ai traffici illegali di Al Capone, boss italoamericano dal sorriso beffardo impersonato in modo magistrale da un Robert De Niro decisamente ingrassato, e ad assicurare quest’ultimo alla giustizia.
Scritta dal grande drammaturgo David Mamet questa pellicola ha vinto numerosi premi come: l’Oscar per il miglior attore non protagonista andato a Sean Connery, un Golden Globe sempre a Sean Connery, un Grammy Award per la migliore colonna sonora e un Nastro d’Argento per la migliore musica.
Questo lungometraggio riprende il titolo e i personaggi di una nota serie televisiva e ne fa un dramma poliziesco iperrealista e di infallibile presa.
Oltre alle interpretazioni magistrali di Connery e De Niro va sottolineata anche l’eccelsa prova di Kevin Kostner che in quest'opera sfoggia la sua miglior recitazione di sempre.
Elliot Ness è un personaggio di certo valorizzato dall’ottimo cast che ha attorno ma nonostante questo è un protagonista costruito realmente bene.
Film dalla regia sopraffina "Gli intoccabili" annovera al suo interno scene memorabili come: la sequenza parodistica della carrozzina, ispirata dalla "Corrazzata Potëmkin" di Ejzenstejn, che si svolge nella stazione ferroviaria di Chicago e quelle che vedono De Niro/Al Capone prima piangere all’Opera sulle note di "I pagliacci" di Leoncavallo e poi giustiziare con una mazza da baseball un pretoriano che lo ha deluso.
Forte di una gran bella confezione scenografica e di una delle migliori colonne sonore mai composte da Ennio Morricone "Gli Intoccabili" si distingue per quella pregnante atmosfera da gangster-movie vecchia maniera in esso riproposta, atmosfera che in se stessa si rivela indiscutibilmente seducente.
Notevole fascino ma non altrettanto notevole spessore per la trama, con l’aggravante aggiuntiva di aver trascurato un immenso Robert De Niro, che con più tempo scenico a disposizione sarebbe stato sicuramente in grado di conferire ben altra linfa a un opera molto seducente ma spesso incensata con troppa generosità.

martedì 3 ottobre 2017

Ford Ravenstock – Specialista in suicidi

Sceneggiatura: Susanna Raule
Disegni: Armando Rossi
Editore: Panini Comics
Anno di uscita: 2006
N° Pagine: 48
Prezzo: € 4,00

Ad un anno di distanza dalla prima edizione del concorso per autori esordienti Lucca Project Contest, indetto dalla maggiore fiera fumettistica italiana nel 2005, nel novembre del 2006 è stato pubblicato, ad opera di Panini Comics, casa editrice di fumetti modenese, il volume vincitore, "Ford Ravenstock – Specialista in suicidi".
Questo albo è un progetto originale, ben realizzato e dalle grandi potenzialità la cui forza risiede soprattutto nella figura del protagonista, Ford Ravenstock appunto, un tipo allampanato, pallido, ipocondriaco, depresso cronico, convinto che la morte sia una liberazione dalle sofferenze della vita.
Tale convincimento si riflette nel bizzarro lavoro che svolge: nella New York dei giorni nostri organizza suicidi su commissione; praticamente un sicario che utilizza come arma la persuasione, per far capire alla vittima, anche quella apparentemente più felice, l’inutilità della vita e la gioia del trapasso.
Accanto al protagonista si muovono due comprimari, molto ben caratterizzati sia psicologicamente che graficamente, la detective Marlene Moore, che nel corso della seconda storia presente nell’albo intuisce la presenza di una terza persona dietro a quelli che all’apparenza sembrano suicidi, e il fedele maggiordomo Emerson, personaggio che sembra trovarsi sempre al posto giusto al momento giusto pronto in ogni circostanza a salvare il proprio datore di lavoro dai suoi istinti suicidi.
Autori non proprio esordienti di questa pregevole opera sono Susanna Raule per i testi e Armando Rossi che dell’albo ha curato i disegni.
La psicologa Raule infatti, ha sceneggiato la serie "Inside" per la Cut-Up Comics, mentre Rossi dopo aver realizzato i suoi primi lavori per il Centro Fumetto Andrea Pazienza ha pubblicato sia per case editrici mainstream come Star Comics, sue tavole sono apparse su "Lazarus Ledd" e "Hammer", che più propriamente underground come Black Velvet e Cut-Up Comics.
Tornando a parlare del prodotto si sottolinea come il lettore si trovi di fronte ad una storia dotata di un’ottima sceneggiatura, valorizzata da dialoghi brillanti e da un buon ritmo, scandito da didascalie che mostrano precisi riferimenti geografici e temporali.
Nonostante poi, protagonista della vicenda sia un personaggio tendenzialmente negativo, questo nei suoi modi fare estremi non fa altro che far sorridere.
Molto convincente anche la prova di Armando Rossi i cui disegni sono leggibili ed espressivi.
Pochi gli aspetti negativi, più che altro solo annotazioni per andare a cercare il pelo nell’uovo.
Per quanto riguarda lo svolgersi della vicenda, qualche snodo narrativo avrebbe potuto essere più chiaro e le motivazioni che spingono le vittime al suicidio più verosimili.
Al di là di queste pecche insignificanti però, lo storytelling è davvero pregevole.
A proposito dei disegni invece, si nota che la scelta di un’inchiostrazione sottile unitamente ad una colorazione un po’ piatta penalizza il tratto di Rossi.
Paradossalmente le matite risultano più definite e volumetriche rispetto al risultato finale, comunque efficace.
Forse una china più decisa e modulata avrebbe giovato al suo stile.
Spesso si parla di sostenere il fumetto italiano.
Dare una chance a questo bizzarro personaggio è uno dei pochi, veri casi in cui questa richiesta pare legittima, tanto più se si somma a quanto detto finora che la confezione è molto curata, come sempre ineccepibile quando si parla di Panini, e il prezzo, di quattro euro, davvero contenuto.