martedì 14 agosto 2012

Colpo al museo Leone

Testi: Lucia Ferraresi
Regia: Daniele Statella
Fotografie: Michele Trecate, Daniele Statella
Interpreti: Ilaria Paci (Eva Kant), Edoardo Dattrino (Ispettore Ginko), Francesco Pinto (Diabolik)
Anno d'uscita: 2007
N° pagine: 16
Prezzo: gratuito

Distribuito con grande successo nell'anno 2007 in occasione del festival fumettistico Vercelli tra le nuvole e pubblicato sul volume “Diabolik colpo all'italiana”, edito dalla Mondadori nel 2009, “Colpo al museo Leone” è un albo in cui Eva Kant vive un'avventura nella città di Vercelli.
Questo pezzo, regalato ai numerosi visitatori che hanno affollato la manifestazione, ha una particolarità che lo rende appetibile e ricercato da tutti i collezionisti dell'eroe nero creato nel 1962 dalle sorelle Giussani.
Si tratta infatti di un fotoromanzo in cui un'attrice, Ilaria Paci, sosia ufficiale di Eva Kant, per realizzare un furto si muover per i musei e le vie del capoluogo piemontese.
La regia dell'episodio, scritto da Licia Ferraresi ed estremamente coerente per ambientazioni, mezzi e somiglianza degli interpreti con il mondo di Diabolik, è stata curata del disegnatore Daniele Statella che, in collaborazione con il fotografo Michele Trecate, ne ha realizzato anche le riprese fotografiche.
Per quanto riguarda gli attori, a loro agio e perfettamente calati nei ruoli che sono stati chiamati ad interpretare, spicca su tutti la bellezza e la professionalità di Ilaria Paci che veste alla perfezione i panni di Eva Kant.
Il suo aspetto e le sue movenze non fanno infatti rimpiangere il personaggio disegnato ma anzi accrescono la bellezza, il fascino e la particolarità di questa avventura che costituisce forse l'unico esempio di racconto fotografico tratto da una serie a fumetti.
Compaiono inoltre all'interno della storia, anche se per pochi fotogrammi, Edoardo Dattrino nella parte dell'ispettore Ginko e Francesco Pinto che interpreta Diabolik.
Danno valore aggiunto all'opera le fotografie in bianco e nero di Michele Trecate che ha coadiuvato Statella nellla realizzazione di questo albo.
Il suo stile patinato che ricorda i fotoromanzi degli anni '40 rende il sapore di questa pubblicazione molto rétro e invoglia alla lettura di una storia che potrebbe provenire benissimo dagli archivi di riviste di quel periodo come “Bolero” o “Grand Hotel”.
Un'ultima curiosità da mettere in evidenza è che, con un espediente degno del miglior Alfred Hitchcock, anche il disegnatore Daniele Statella compare all'interno della sua opera.
Si riconosce infatti la sua figura nel gruppo di visitatori del museo che compare nelle prime pagine dell'episodio.
Alla luce di quanto scritto non si può quindi che fare un applauso ai realizzatori di questo numero per la novità e la freschezza della storia e consigliare la lettura di questo albo oltre che agli appassionati di letteratura gialla e di buon fumetto anche ai nostalgici di una certa narrazione per immagini in voga negli anni '40 del '900.

domenica 12 agosto 2012

La stangata


“La stangata” è un film del 1973 scritto da David S. Ward e diretto da George Roy Hill, interpretato dallo lo stesso cast che quattr’anni prima aveva fatto la fortuna di un’altra pellicola dello stesso regista, “Butch Cassidy”, e uno dei più divertenti e famosi lavori in cui compare l'attore statunitense Paul Newman.
Nonostante sia ambientato negli anni '30, vale a dire un decennio dopo l'apice del ragtime, movimento caratterizzato da un ritmo binario sincopato considerato alla base del jazz, che ha raggiunto la sua massima notorietà tra la fine del XIX secolo e i primi due decenni del XX, ha avuto il pregio di far riscoprire al grande pubblico questo genere musicale e i brani del suo massimo esponente, Scott Joplin.
Anche in questo lungometraggio come nel precedente western di Hill, tutti gli attori sono al massimo delle proprie capacità recitative anche se la coppia Newman, Redford, dotata di una presenza scenica sopra le righe, emerge maggiormente degli altri.
La sceneggiatura di David S. Ward è brillante e i pezzi di Joplin, arrangiati in maniera splendida da Marvin Hamlish, sono considerati ancora oggi, a distanza di quasi quarant'anni, una pietra miliare della musica da film.
Un’elegante ricostruzione degli Stati Uniti del proibizionismo e una regia efficace e ritmata poi, fanno di quest'opera uno spettacolo godibilissimo e in alcuni punti memorabile.
A dimostrazione della bontà delle sue componenti basti pensare che “La stangata” ha incassato alla sua uscita più di 68 milioni di dollari nei soli Stati Uniti ed è arrivata a vincere 7 Oscar, film, regia, sceneggiatura, montaggio, scenografia, costumi e musica, su 10 nomination.
Ambientata nella Chicago degli anni ‘30, questa divertente commedia ricca di intrighi, racconta la storia di due abili imbroglioni che si mettono insieme per combinare una truffa ai danni di un terribile gangster responsabile dell’uccisione di un loro amico.
Nelle intenzioni di David S. Ward però, il film avrebbe dovuto essere diverso.
Avrebbe innanzi tutto dovuto essere il suo esordio cinematografico con Robert Redford come protagonista assoluto.
Ma l’attore aveva dei dubbi a lavorare con un regista agli esordi e la cosa convinse George Roy Hill a prendere in mano il progetto.
A quel punto, Paul Newman si dimostrò interessato a partecipare e Hill e Ward riscrissero la sceneggiatura addosso a Newman e Redford.
Il risultato di quelle revisioni è stato questo magnifico esempio di cinema dotato di stile, visivamente brillante e raccontato con gran ritmo.