venerdì 10 febbraio 2017

Il metodo del coccodrillo

Autore: Maurizio De Giovanni
Editore: Einaudi
Collana: Stile Libero Big
Anno di uscita: 2016
N° Pagine: 292
Prezzo: 14.00 €

Pubblicato originariamente nel 2012 per Mondadori e ristampato nel 2016 nella collana di Einaudi Stile Libero Big, “Il metodo del coccodrillo” è un libro giallo scritto da Maurizio De Giovanni.
Ambientato in una Napoli contemporanea, in cui l'indifferenza sembra diventata una nuova piaga sociale e chi vuole può uccidere restando invisibile, questo volume si distacca dalla produzione letteraria precedente dello scrittore partenopeo, in cui un triste commissario della regia polizia, Luigi Alfredo Ricciardi, si muove nel capoluogo campano degli anni '30 del novecento, ma non per questo è meno bello e affascinante.
In questa cittadina, che non è come a prima vista si potrebbe immaginare ma decadente, cupa, opprimente, distratta e confusa, un misterioso killer, che lascia sulla scena del crimine fazzoletti bagnati di lacrime e che per questo viene soprannominato “Il coccodrillo”, colpisce vittime all'apparenza casuali: il figlio di una infermiera senza marito, la rampolla di una famiglia borghese e l'unico erede di un medico famoso, vedovo e dedito unicamente al lavoro.
A lui si contrappone l'ispettore Giuseppe Lojacono, un anonimo funzionario di polizia molto tormentato ed emarginato, che sopravvive tra una partita a scopa con il computer e l'altra, separato dalla moglie e lontano da una figlia adolescente che non vede da tempo, dopo essere stato allontanato dalla squadra mobile di Agrigento a causa di accuse da parte di un pentito di collusione con la mafia.
Questo ennesimo poliziotto, che è diventato in seguito protagonista della serie di romanzi iniziata con “I bastardi di Pizzofalcone”, da cui è stato tratto anche l'omonimo serial televisivo, richiamato in servizio per il suo fiuto nelle indagini, insieme al sostituto procuratore sardo Laura Piras, si muoverà nei meandri di una metropoli che sonnecchia tra pioggia e mare e scoprirà che dietro a questi omicidi, apparentemente scollegati tra di loro, si nasconde una storia di amore e di vendetta.
Opera dura, disperata, realistica, ruvida, dalla scrittura solida e diretta e dalle ambientazioni uggiose e tetre, “Il metodo del coccodrillo” vede fronteggiarsi due persone, molto ben connotate sia fisicamente che psicologicamente, a prima vista molto diverse tra loro ma che, con lo scorrere della narrazione, si scoprirà avere molte caratteristiche in comune.
Ai due, fanno da contorno una moltitudine di personaggi, dalle peculiarità proprie e ben definite, che insieme agli ambienti, che comunicano tristezza e solitudine, delineano una storia che, nonostante abbia toni e caratteri del noir, tocca argomenti sensibili e delicati e lascia il lettore esterrefatto e commosso di fronte ad un finale toccante e inaspettato.
Alla luce di quanto scritto, possiamo quindi affermare, senza paura di smentite, che la lettura di questo libro, piacevolissimo, dallo stile impeccabile e semplice, scritto da un autore che dedica molta attenzione al background e agli attori di una vicenda avvincente, concitata e non banale, sia caldamente consigliata non solo agli appassionati di letteratura gialla, ma anche a chi voglia aver a che fare con eroi a tutto tondo e con storie intense e profonde che facciano riflettere.

mercoledì 8 febbraio 2017

Pagine ingiallite [3] Francesco Mastriani e “Il mio cadavere”

Francesco Mastriani
Intellettuale trasversale la cui produzione attraversa tutto l' 800, Francesco Mastriani nasce a Napoli nel 1819 da agiata famiglia borghese.
Attivo giornalista, drammaturgo, precursore della narrativa sociale e di denuncia e anticipatore dei temi che hanno condotto alle grandi correnti del verismo e del meridionalismo, questo artista è interessante per questa rubrica dedicata al giallo perché è l'autore de “Il mio cadavere”, considerato da molti studiosi il primo libro di questo genere ad esser stato scritto in Italia.
Pubblicata nel 1852 a puntate sulle pagine del quotidiano partenopeo Roma e in volume nel 1853 dall'editore Rossi di Genova, quest'opera, sullo sfondo della Napoli del 1826, narra le vicissitudini di quattro persone: Daniele, un giovane maestro di musica che nel corso della narrazione si scoprirà essere ben altro, Lucia, che si ritrova a far da madre ai propri fratelli dopo la dipartita dei propri genitori, Edmondo, un ricchissimo baronetto vittima del proprio tenore di vita decisamente dissoluto ed Emma, ereditiera di una nobile famiglia spagnola.
Questi personaggi, a cui fanno da contorno numerose altre figure minori fondamentali però per la felice risoluzione delle trame del testo in cui confluiscono elementi vari e diversi in un intreccio ricchissimo e appassionante, hanno in comune il legame con un cadavere e sono protagonisti di vicende amorose e nere che, pur se concepite più di cent'anni fa, non sfigurerebbero in un romanzo giallo odierno.
Un tratto che differenzia quest'opera dalla produzione letteraria noir moderna sta nel fatto che in questo volume non c'è il classico investigatore o funzionario di polizia che esegue indagini sulle morti di cui è disseminato il romanzo.
La narrazione in terza persona è affidata ad una figura esterna che, oltre a rendere partecipe il lettore delle azioni, delle considerazioni e dei pensieri dei protagonisti, presenta le numerose persone che si incontrano nel dipanarsi della vicenda.
Una curiosità da mettere in evidenza è che nel 2010, esattamente 158 anni dalla pubblicazione originaria, questo testo, scritto originariamente in un italiano ottocentesco, è stato riscoperto dal giovane scrittore viareggino Divier Nelli che, dopo averlo rivisitato alleggerendone la lingua senza nulla togliere o aggiungere però alla trama originaria avvincente e ricca di colpi di scena, lo ha reso il primo titolo dei Gialli Rusconi, collana, che affianca opere inedite e contemporanee a testi del passato, dedicata dal gruppo editoriale emiliano Rusconi Libri alla narrativa di tensione italiana e straniera.
Quest'operazione, che ha fatto storcere il naso ai puristi, si inquadra nella volontà dell'autore versiliese di restituire alla moltitudine degli appassionati il piacere della riscoperta dei classici della letteratura del passato e di permette ai lettori moderni di affrontare questo romanzo con più agio e di apprezzarlo.
Alla luce di quanto scritto non si può quindi che lodare Nelli per la coraggiosa operazione attuata e consigliare la lettura di questo testo, che per trama e colpi di scena non ha niente da invidiare alla produzione contemporanea, ad ogni appassionato di letteratura di genere e non.


giovedì 2 febbraio 2017

Musica Nera

Autore: Leonardo Gori
Editore: TEA
Data di uscita: Febbario 2017
N° Pagine: 350
Prezzo: 14.00 €

"Musica nera", libro uscito nell’aprile 2008 per la casa editrice Hobby & Work e ristampato nel 2017 da TEA, dopo che numerosi capitoli sono stati riscritti e alcuni inediti, fra cui una "coda" di Marco Vichi che anticipa la nuova storia bordelliana, sono stati aggiunti, è un romanzo dello scrittore fiorentino Leonardo Gori che ha per protagonista il colonnello dei carabinieri Bruno Arcieri.
Ambientata nella Versilia del 1967 alle porte del boom economico, la vicenda inizia con con la morte di un ammiraglio in pensione annegato in una fossa di liquami industriali.
Ai funerali partecipa anche l’amico Bruno Arcieri, ex colonello del Sifar, Servizio Informazioni Forze Armate, ormai sessantenne e sempre di più alle prese col suo passato, cui l’incidente lascia qualche dubbio.
A questi dubbi si somma un’altra stranezza, un gruppo di donne vestite di nero che ogni sera scruta il mare in silenzio.
Sarà però la musica jazz, passione del protagonista durante la sua giovinezza, suonata dalla tromba di un misterioso musicista dal nome d’arte di Tom, a condurlo in una trappola assassina, a cui sfugge per miracolo.
Proprio per darsene ragione e scoprire le radici di vari omicidi insoluti, come tra gli altri quello di una famiglia ebrea massacrata nel 1944, di un faccendiere legato ai servizi segreti di Salò e dell’equipaggio di un sommergibile colato a picco nel Tirreno, Arcieri condurrà un’indagine privata.
Questi misteri, destinati a scoperchiare un intrico di trame eversive e interessi personali di assoluto cinismo, che sporcano l’Italia del 1945 come quella del boom economico, sonno tutti collegati alla guerra, all’armistizio dell’otto settembre del 1943, al cambio di alleanze e ad ex fascisti che sono riusciti a cambiare faccia prima di essere messi al muro o arrestati.
Un intreccio torbido, con doppi e tripli giochi che coinvolgono anche servizi segreti esteri e alcuni ex colleghi di Arcieri.
Giochi in cui egli stesso diviene, in qualche modo, una pedina per un disegno, per un piano che non riesce nemmeno a comprendere fino in fondo.
E alla fine del libro un’ultima incredibile sorpresa che lascia l’amaro in bocca al lettore per l’immediatezza con la quale si conclude la vicenda.
Romanzo poliziesco ad alta tensione che, come la musica jazz che gli fa da sfondo, è caratterizzato dai cambi di ritmo e basato su improvvisazioni e virtuosismi, "Musica Nera" è un viaggio nella memoria di una generazione che ha ricostruito l’Italia a favore di tutti ma per il vantaggio di pochi e una rievocazione storica di una pagina fondamentale per lo sviluppo del nostro Paese.
Leonardo Gori, giallista abilissimo dotato di una notevole padronanza della trama e ben attento alla psicologia dei personaggi, raduna e intreccia da maestro una serie di temi civili e politici che ancora condizionano il nostro presente, plasmandoli in un giallo esplosivo, indignato, col cuore in gola e senza un attimo di tregua.
Da notare infine la contrapposizione forte tra il personaggio di Arcieri ed il contesto storico e culturale in cui si trova ad agire.
Se nelle prime storie che lo riguardano ad un personaggio dai forti e solidi ideali si contrapponeva un’Italia tormentata dalla guerra e dagli scempi, sia fisici che morali, dei nazifascisti, in questo romanzo in particolare si ha al contrario un personaggio molto tormentato che agisce sullo sfondo di una Versilia fiorente come non lo è più stata.
Un ultima curiosità da sottolineare poi, è che anche in questo libro compare, in un cameo, il personaggio del commissario Bordelli, protagonista dei romanzi di Marco Vichi in un gioco di rimandi tra i due autori che ormai è diventato consuetudine.
Da segnalare infine, ancora una volta, la splendida copertina del pittore e illustratore Francesco Chiacchio.