domenica 27 dicembre 2020

La variante di Lüneburg

 

Autore: Paolo Maurensig
Editore: Adelphi
Data di uscita: 1993
Pagine: 158
Prezzo: € 10,00

Opera prima dello scrittore goriziano Paolo Maurensig, “La variante di Lüneburg” è un romanzo pubblicato da Adelphi nel 1993.
Questo breve volumetto, che contiene un racconto avvincente sulle passioni, sulle ossessioni e sulla vendetta, inizia con la morte di Dieter Frisch, un ricco magnate tedesco.
Tutti gli indizi sull'accaduto sembrerebbero portare all'ipotesi di un suicidio.
Le verità su ciò che ha condotto l'uomo al gesto estremo sono ben altre e, come si scoprirà nel corso della narrazione, sono legate agli scacchi, metafora di intrecci e dinamiche esistenziali, e a un periodo storico drammatico per l'intera umanità.
A suggerire al lettore che le vicende sono più intricate di quanto appaiono, sono i fatti narrati all'industriale durante il viaggio in treno che, alcuni giorni prima della sua dipartita, lo riporta da Monaco, sede degli stabilimenti dove lavora, alla sua residenza viennese, da un giovane chiamato Hans Mayer.
Il ragazzo gli racconta della sua passione per il nobil giuoco e dell'incontro con il maestro Tabori che diventerà in seguito suo padre adottivo.
Con un espediente narrativo, l'intreccio si sposta a ritroso di alcuni anni, esattamente quelli compresi tra il 1938 e il 1945, quando iniziano in Germania le discriminazioni che culminano nella deportazione degli ebrei nei campi di concentramento e nella seconda guerra mondiale.
Questi tre piani temporali si intrecciano in una sorta di storia nella storia dove l'unica costante che li lega è il gioco degli scacchi.
Il libro, che ricorda l'importanza della memoria e che il passato è sempre pronto a chiedere il conto, inizia con un bell'incipit per poi proseguire in modo lento e sincopato.
Lo stile è scorrevole, senza fronzoli e artifici e con vari cambi di ritmo.
La svolta a poche pagine dalla conclusione.
Quando si comincia a parlare dell'ascesa del nazismo infatti, il racconto diventa duro, asciutto, ma denso di una raffinatezza che conquista e tiene incollati alla storia in un turbine di pathos e disperazione che porterà ad una conclusione in cui tutto si spiegherà in modo logico.
Un giallo che funziona, ricco di climax e di colpi di scena, in cui si procede per gradi nella sua risoluzione.
Insomma un romanzo di alto livello da centellinarsi fino alla fine e di cui la lettura è estremamente consigliata.

lunedì 23 novembre 2020

Verità sepolte

 

Autore: Allen Eskens
Editore: Neri Pozza
Data di uscita: Maggio 2015
Pagine: 297
Prezzo: € 17,00

Romanzo d'esordio dell'avvocato americano Allen Eskens, “Verità sepolte”, pubblicato nel 2015 in Italia da Neri Pozza, è un thriller atipico, molto appassionante e ben strutturato.
Narra le vicende di Joe Talbert, uno studente universitario del Minesota brillante e maturo, dalla vita complicata a causa di una madre alcolizzata e di un fratello autistico, che per un corso di inglese deve scrivere una biografia.
Si reca quindi all'ospizio di Minneapolis dove fa la conoscenza di Carl Iverson, un reduce del Vietnam condannato all'ergastolo per lo stupro e l'uccisione della giovane Crystal Haden, che si trova lì perché malato terminale di cancro.
Joe intuisce però che l'uomo non è uno spietato assassino e che è voluto finire in carcere per far pace con la propria coscienza.
Con la sua vicina di casa Lila, comincia quindi ad indagare su un caso d'omicidio di oltre trent'anni prima che è stato chiuso troppo in fretta.
Grazie ad una concatenazione di eventi fortuiti e a segreti scomodi rivelati da personaggi secondari, i due investigatori improvvisati, in una corsa contro il tempo, riescono a scoprire chi è il vero colpevole della morte della ragazza facendo trionfare la verità.
Non manca l'azione, e il finale a cui si giunge, perfetto sotto ogni punto di vista, è del tutto inaspettato e di sicura presa.
Quest'opera, che fa dello stile semplice, scorrevole ed equilibrato una delle sue peculiarità, si caratterizza per una trama intrigante e ricca di colpi di scena e un ritmo, più rapido e incalzante nella seconda parte, coinvolgente.
I personaggi sono molto ben connotati psicologicamente, trasmettono empatia e umanità e la loro interazione tiene alta la tensione narrativa.
Oltre a quelle elencate, altre caratteristiche rendono questo lavoro appetibile per molti appassionati come la descrizione puntuale di scene di vita quotidiana e dei rapporti del protagonista con le persone che gli gravitano intorno.
Nel corso della vicenda il lettore infatti, sarà testimone della nascita di un sentimento amoroso puro, del rispetto tra due fratelli che hanno poco in comune, dell'odio verso una situazione familiare poco ortodossa, dell'esistenza di un uomo condizionata da scelte poco azzeccate, di redenzione, di malattia e di morte.
Per tutti questi e molti altri motivi, la lettura di “Verità sepolte”, molto ben scritto e d'atmosfera, è consigliatissima non solo agli amanti dei buoni gialli ma anche a quelli della buona letteratura.

domenica 9 agosto 2020

Il ragazzo inglese

Autore: Leonardo Gori
Editore: TEA
Collana: Narrativa Tea
Data di uscita: Giugno 2020
Pagine: 288
Prezzo: € 15,00

Pubblicato da TEA nella collana Narrativa Tea, “Il ragazzo inglese” è il dodicesimo romanzo dello scrittore toscano Leonardo Gori in cui compare la figura del capitano dei carabinieri Bruno Arcieri.
Ambientato nella Firenze del 1940, pochi mesi prima dell'entrata in guerra, dove Arcieri si trova per passare qualche giorno con la fidanzata, la raffinata ebrea Elena Contini, il libro si apre quando il militare, protagonista di una storia rievocata trent'anni dopo nel corso di un viaggio in auto da Firenze a Reggio Emilia, sulle tracce della ex bellissima spia e prostituta Nanette, del suo innamorato Daniele e del vecchio Oscar, con cui è fuggita, viene contattato da due anziane anglosassoni.
Queste gli fanno incontrare loro nipote Johnny, il ragazzo inglese del titolo, un giovane impiegato al Consolato di Firenze, che non vuole assolutamente partire per il fronte per paura di perdere la sua ragazza, Leda, molto bella e sensuale e per questo offre materiale scottante.
Naturalmente i personaggi sono molto più articolati e diversi da quello che appaiono all'inizio e la trama, apparentemente lineare, si complica notevolmente fino a coinvolgere i servizi segreti a capo dei quali spicca la figura del Comandante.
Il carabiniere, aiutato dal tuttofare Daniele, riesce, non senza difficoltà dovute alla sua umanità e al suo modo di intendere la vita e il suo lavoro oltre che ad un omicidio, a venire a capo in extremis di una complicata macchinazione dell'intelligence britannica.
Accanto alla vicenda principale si dipanano alcune sottotrame tra cui la principale vede Elena Contini minacciata da un gerarca fascista che cerca di acquistare la casa a Viareggio per un tozzo di pane. 
Quest'opera, in cui ai palazzi del Lungarno si contrappongono quartieri popolari di Oltrarno, riunisce in sé vari generi: la spy story, il ritratto storico, la storia d'amore.
Come sempre quando si parla di Gori, l'ambientazione storica, molto ben documentata, non rimane sullo sfondo come una cornice insolita ma assume la funzione di personaggio del volume.
A testimonianza di ciò compaiono citazioni di brani di musica jazz e una raccolta poetica ermetica.
Come consuetudine, in un gioco cominciato con i titoli “L’Angelo del fango” e “Morte a Firenze”, compare in una scena l'investigatore seriale di Marco Vichi.
Sono passati trent'anni dalla prima volta che ha collaborato con l'ex spia e Arcieri, dopo uno scontro a fuoco con Oscar, salva Daniele portandolo ferito di nascosto dal commissario Bordelli.
Bellissima, come sempre, la copertina di Francesco Chiacchio che dà valore aggiunto ad un lavoro la cui lettura è consigliatissima non solo agli amanti della storia contemporanea ma anche della buona narrativa poliziesca.

giovedì 23 luglio 2020

La quarta versione di Giuda

Autore: Dario Ferrari
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Collana: Il giallo Mondadori
Data di uscita: Giugno 2020
Pagine: 336
Prezzo: € 16,00

Romanzo d'esordio del professore, traduttore e scrittore toscano Dario Ferrari, “La quarta versione di Giuda”, pubblicato nella collana “Il giallo Mondadori”, è un'opera pervasa da grande ironia.
Ambientata in una Viareggio di cui vengo mostrati anche gli scorci più inconsueti, narra di un misterioso omicidio su cui investiga un'assortita coppia di poliziotti.
Klaus Russo, commissario che indaga ispirandosi alle storie di romanzi e di film di cui è un grande cultore, al punto che sogna, senza molto successo, di diventare scrittore, e Lorenzo Carini, il classico uomo d'azione tutto muscoli e poco cervello.
Attorno ai due tutori della legge, si muove una grande varietà di personaggi secondari che danno al libro una spruzzata di calore e alleggeriscono notevolmente le vicende narrate.
Tra questi, i più rappresentativi sono: don Tony, un prete goloso di junk food, il dottor Ferri, vanitoso ginecologo obiettore; la Pia, onnipresente pettegola non priva di un certo acume induttivo, Ada Iotti, giovane donna vegana che, nel corso del racconto, assumerà un ruolo fondamentale, il professor Bercoli e il traffichino Franco LaVoce che si diletta con la politica locale.
Non mancano inoltre riferimenti a un gruppo di adolescenti della meglio gioventù della città e a parrocchiani abituati a confessarsi una volta a settimana.
Testo dalla trama divertente e, allo stesso tempo, ricca di colpi di scena, che sono gestiti dall'autore in modo accorto e senza mai strafare, mostra la vita di un gruppo di individui, tutti con scheletri nell'armadio più o meno evidenti, raccolti intorno ad una chiesa guidata da un pastore atipico.
Giallo particolare ne “La quarta versione di Giuda” gli stilemi del genere non vengono usati per far presa sui lettori bensì come pretesto per un analisi sociologica di una piccola comunità come potrebbero essercene tante.
Oltre a intrecci macabri ed episodi torbidi quest'opera è caratterizzata da argomentazioni volte a creare una correlazione tra mondo divino e terreno che, tra confessioni inaspettate e riflessioni sul Sacro e sui Grisbì al posto dell'ostia, si intersecano e sfociano l'uno nell'altro.
Per queste e numerose altre caratteristiche, la lettura di questo splendido libro, ben scritto e che mischia sentimenti come fede e amore con umorismo, grande intensità psicologica e varietà di registri è consigliatissima agli amanti della buona narrativa.

giovedì 20 febbraio 2020

Il passaggio

Autore: Leonardo Gori
Editore: TEA
Data di uscita: Gennaio 2020
N° Pagine: 313
Prezzo: 15.00 €

Uscito originariamente nel 2002 per Hobby & Work e ripubblicato da TEA nel 2020, “Il passaggio” è il secondo romanzo dello scrittore fiorentino Leonardo Gori che ha per protagonista l'ufficiale dei carabinieri Bruno Arcieri.
Ambientato nell'agosto 1944, in una Firenze che sta per essere liberata dall'esercito alleato, vede un gruppo eterogeneo composto, oltre che dal protagonista, da un giornalista dell'Esquire, da un partigiano e da una funzionaria della sovraintendenza delle belle arti, attraversare l'Arno attraverso il Corridoio Vasariano e muoversi per la città martoriata dal conflitto alla ricerca di un tesoro artistico di inestimabile valore.
La missione ufficiale però, non è che una copertura.
Sono in molte e per diversi motivi infatti, le persone impegnate in questa caccia che hanno incarichi assai più personali e oscuri.
Nel corso della vicenda narrata, ricca di tensione e di colpi di scena e costellata di numerosi omicidi, verranno svelati innumerevoli segreti e si scoprirà che molti dei personaggi implicati, tutti molto ben connotati sia fisicamente che psicologicamente, non sono chi dicono di essere.
Il finale a cui si giunge è sconvolgente e originalissimo e lascia confusi e con l'amaro in bocca.
La ricostruzione storica del capoluogo toscano alle porte della liberazione è precisa e puntuale e la narrazione, come sempre d'altronde quando si parla di Gori, è serrata e incalzante.
La bravura dell'autore nel descrivere ambienti e situazioni con dovizia di particolari e immediatezza inoltre, fa vivere alle personalità coinvolte, e con loro al lettore, episodi ricchi di pathos e di grande impatto emotivo.
Oltre a questi notevoli pregi, il testo è arricchito dalle riflessioni di un cecchino di Pavolini, poste alla fine di ogni capitolo, che, spostandosi sui tetti, spara agli alleati, ai partigiani ma anche agli ignari cittadini.
La presenza di questo personaggio, attraverso il quale si contrappone l'ideologia fascista, fondata su una retorica integralista e stantia, ad una nuova speranza di benessere rappresentata dall'arrivo degli alleati, non è un caso e sarà funzionale per l'epilogo della vicenda.
Un altro punto di forza di questo libro è la trama, che pur essendo di fantasia, è verosimile e accattivante.
Alla luce di queste considerazioni, si può quindi affermare che la lettura di questo volume sia consigliatissima sia agli appassionati di storia contemporanea che a quelli di letteratura poliziesca.