sabato 27 maggio 2023

Eva Kant - Quando Diabolik non c’era

 

Soggetto: Sandrone Dazieri
Sceneggiatura:  Tito Faraco
Disegni: Giuseppe Palumbo
Copertina: Giuseppe Palumbo
Prologo e epilogo 
Diegni: Emanuele Barison
Colori: Dario Grillotti
Editore: Astorina S.r.L.
Data di uscita: Maggio 2023
N° Pagine: 184
Prezzo: € 7,90

Per celebrare i sessant’anni di vita editoriale della compagna del Re del Terrore, comparsa per la prima volta nel numero tre di Diabolik uscito nel marzo del 1963, è stato riproposto in volume, arricchito dai colori di Dario Grillotti, "Eva Kant - Quando Diabolik non c’era", un albo speciale che la casa editrice Astorina ha dato alle stampe nel marzo del 2003.
Quest'opera, che narra le origini e i trascorsi della bellissima Eva Kant prima dell’incontro con il noto malvivente di Clerville, è un po’ anomala sia nei testi che nei disegni rispetto alla tradizione del personaggio. 
Scritta da un giallista di fama, Sandrone Dazieri, e da un premiato sceneggiatore di fumetti, Tito Faraci, e disegnata da Giuseppe Palumbo, anche in questo frangente all’altezza della sua fama, affiancato da un brillante Emanuele Barison che ne illustra l’introduzione e la conclusione la storia, pubblicata originariamente nella collana Il Grande Diabolik, abbandona quasi del tutto i caratteri classici della serie nera di casa Astorina.
Viene infatti lasciato da parte il formato pocket, Diabolik non compare che all’inizio e alla fine della vicenda narrata per giustificare i ricordi di Eva e tutto perde quell’aspetto freddo e quasi innaturale che caratterizza le avventure del Re del Terrore.
Non ci sono né Clerville né Ghenf e i personaggi acquistano uno spessore impensabile per chi sia abituato al fumetto popolato da Ginko e talvolta Altea, oltre alla coppia principale.
Anche il tratto di Palumbo poi è estraneo ai caratteri abituali.
Si racconta la fanciullezza spensierata e scapestrata di Eva Kant, di una madre fragile e abbandonata e di una ricchezza sempre a portata di mano e sempre negata.
Gli autori riescono a cesellare, previo meticoloso scavo archeologico nei primordi della serie, una ricostruzione assolutamente plausibile di ciò che era Eva prima di incontrare Diabolik.
La narrazione di Faraci e Dazieri risente sia delle passioni della letteratura d’appendice che dell’epica del romanzo di formazione e i personaggi di contorno, intorno a cui ruota tutta quanta la giovinezza e l’adolescenza di Eva, ne rispettano pienamente i cliché.
La sceneggiatura non solo è lineare e piena di ritmo, ma anche di assoluta potenza cinematografica.
Per quanto riguarda i disegni, l’equilibrio regna sovrano: anche quando si inseguono inquadrature sghembe o ipercinetiche, mai il dettaglio prevarica sulla leggibilità, né mai una luce invade un anfratto che non le spetta.
L’Eva di Palumbo è aristocratica e grintosa al tempo stesso, esile ma compatta e micidiale, sempre composta, anche nella profondità della sofferenza.
Un volume speciale, per un personaggio speciale, vivamente consigliato a tutti gli amanti del fumetto noir.

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