martedì 3 aprile 2012

The Raven


Diretto da James McTeigue, regista che ha appassionato i cinefili con la trasposizione del bellissimo romanzo a fumetti “V for Vendetta”, “The Raven”, film che fin dal titolo si ispira all'opera dello scrittore e poeta statunitense Edgar Allan Poe, è un thriller gotico in cui l'intellettuale di Boston, nella Baltimora del 1849, è costretto ad improvvisarsi suo malgaro investigatore e, nell'ultima settimana della sua vita, a collaborare con il giovane ispettore di polizia Emmett Fields per fermare un serial killer che commette omicidi ispirandosi ai suoi racconti.
Proprio sugli ultimi atti dell'esistenza di colui che è considerato l'inventore del racconto poliziesco, della letteratura horror e del giallo psicologico infatti, si concentra l'attenzione del regista e degli sceneggiatori Hannah Shakespeare e Ben Livingston che, con uno script avvincente e una regia serrata, fanno in modo che il pubblico venga rapito dall'ultima fantasiosa e terrificante avventura vissuta da Poe prima di essere ritrovato in stato confusionale in preda a deliranti farneticazioni sulla panchina di un parco e portato all'ospedale Washington College, dove morirà quattro giorni dopo.
La pellicola, che riporta all'attenzione dello spettatore, a più di quarant'anni di distanza dai lungometraggi di Roger Corman, la biografia e la produzione letteraria di uno dei maggiori talenti che la cultura americana abbia mai espresso, è interpretata da un cast composto da attori di primissimo piano.
Molto credibile John Cusack nella parte del protagonista.
La sua impersonificazione del poeta squattrinato ed emarginato, dello scrittore tanto geniale quanto sregolato, folle ed eccentrico cui il destino sembra aver negato la possibilità di amare che, tramite un espediente metaletterario, viene trasformato da persona realmente esistita in personaggio delle sue opere, è in linea con quello che di lui si sa attraverso la sua biografia.
Fa da spalla a questo “romantico” investigatore il più concreto Emmett Fields, detective della polizia di Baltimora interpretato da un carismatico Luke Evans.
I due, in una frenetica corsa contro il tempo resa ancora più coinvolgente dalla musica del giovane compositore spagnolo Lucas Vidal, faranno fronte comune contro un brutale assassino per salvare da morte certa Emily, cui presta il volto l'attrice britannica Alice Eve, figlia del burbero colonnello Charles Hamilton, Brendan Gleeson, e ragazza amata da Poe.
Ad una trama suggestiva e ben congegnata si contrappone, per quanto riguarda la realizzazione del film, un'accozzaglia dei generi cinematografici che vanno per la maggiore.
Il lungometraggio, che al contrario di quanto affermato da autori e regista, getta poca luce sulla vita e sulla reale personalità dell'intellettuale americano, pur essendo pervaso da atmosfere neogotiche e omicidi efferati, è infatti un'opera in cui scampoli dei racconti di Poe vengono appiccicati su un impianto mistery pesante e obsoleto.
A conferma di ciò anche gli indizi attraverso cui si risale all'assassino e l'escamotage attraverso il quale il protagonista trova la morte sono deboli e scontati.
Alla luce di quanto scritto si può quindi affermare che quest'opera non sia niente di più che una pellicola che si lascia piacevolmente guardare senza mai prendersi troppo sul serio e senza alcuna pretesa di sorta.

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