sabato 30 luglio 2011

Morto due volte, avventura a fumetti per il commissario Bordelli

 “Morto due volte”, adattamento a fumetti di un racconto dello scrittore di libri gialli fiornetino Marco Vichi, scava nel marcio del recente passato di un’Italia da poco uscita dal fascismo e dalla Seconda guerra mondiale.


Sceneggiatura: Marco Schiavone, Tito Faraci
Soggetto: Marco Vichi
Disegni e copertina: Werther Dell'Edera
Editore: Casa editrice Guanda
Collana: Guanda Graphic
Data di uscita: Settembre 2010
N° Pagine: 112
Prezzo: € 17,00


Tratto dall’omonimo racconto di Marco Vichi apparso nell’antologia “Città in nero”, curata dallo stesso autore e pubblicata nel 2006, “Morto due volte” è un volume della collana Guanda Graphic, nuovo marchio della casa editrice parmense dedicato ai fumetti, che ha per protagonista il commissario Bordelli.

Nel corso degli avvenimenti presentati in questo libro, questo anomalo poliziotto, che sta sempre dalla parte dei più deboli ed è amico di ladruncoli e prostitute, indagando a titolo personale su due lapidi, che portano scolpite lo stesso nome ma diverse date di morte, porterà alla luce una vicenda dai contorni drammatici, un intrigo fatto di bugie e di violenze.
Adattata da Marco Schiavone e supervisionata da Tito Faraci la storia, ambientata nella Firenze degli anni ’60, scava nel marcio del recente passato di un’Italia da poco uscita dal fascismo e dalla Seconda guerra mondiale e mostra, quasi a voler confermare una situazione molto comune allora come ai giorni nostri, come anche le personalità pubbliche che sembrano le più rette ed oneste, abbiano numerosi scheletri nascosti negli armadi.
I disegni del barese Werther Dell’Edera, fatti di pochi tratti graffianti e minimalisti, le figure umane un po’ abbozzate, quasi fossero sfocate nella memoria, e l’inchiostrazione davvero sapiente, anche se in qualche punto imprecisa, rievocano un periodo, lontano ormai cinquant’anni, e fanno da sfondo a una vicenda ricca di suggestioni, atmosfere tese e colpi di scena.

L’utilizzo dei retini nei ricordi dei protagonisti poi, accresce la sensazione di tristezza e malinconia che pervade tutto lo svolgersi di una storia che, all’inizio parte in sordina per poi aumentare notevolmente il ritmo.
La tensione che si costruisce, vignetta dopo vignetta, è così alta che difficilmente si potrà lasciare il volume prima della fine, travolti da testi e immagini di una storia insospettabile, ma probabilissima, che termina lasciando il lettore spiazzato ma soddisfatto e desideroso di leggere altre vicende del genere quanto prima.
L’unico neo che si può trovare per questo volume, cartonato e peraltro stampato molto bene, è il prezzo, forse un po’ troppo alto per un libro di 112 pagine.
Al di là di queste piccole inezie si può però affermare che “Morto due volte” sia una graphic novel molto bella che potrà essere apprezzata sia dagli amanti del buon fumetto che dai lettori di romanzi gialli.

Nessun commento:

Posta un commento